Fermare l’ampliamento dei magazzini Alì, oltre 15 ettari di terreno agricolo cementificati. Un progetto folle che non serve alla città.
“Si può ancora fermare, ma serve determinazione da parte di tutte le persone di buona volontà” è l’appello che Luca Lendaro, portavoce di Tutta Nostra la Città rivolge a comitati, cittadini e gruppi politici.
Il progetto è quello del nuovo Hub logistico dell’Alì, progettato tra via Svezia e via Ruffina a Granze di Camin, in un’area a confini della Zona Industriale. Si tratta di tre magazzini, di cui uno alto 35 metri, destinati alla logistica.
Il territorio di Granze così come quello di Camin ha già sopportato in questi decenni la totale distruzione del territorio in favore della Zona industriale, e ora attendeva interventi di riqualificazione e servizi degni di questo nome, non certo nuova cementificazione.
Il contesto è una città che ha raggiunto il 49% del terreno cementificato con il primato tra le province venete (dati Ispra) mentre il Veneto si contende il primato nazionale con la Lombardia. Un contesto che richiede uno stop deciso alla nuova edificazione.
Il progetto dell’Alì porterà:
- un forte incremento del traffico di camion che l’attuale rete viaria non può sopportare come sottolineato dai tecnici nel corso della Conferenza dei servizi (“l’intervento influenza una viabilità già in sofferenza” leggiamo nel verbale);
- ulteriore rischi idrogeologici conseguenti sia all’impermeabilizzazione di tutta l’area oggi agricola e il tombinamento di tutta l’attuale rete dei fossi nell’area di intervento che oggi consentono lo smaltimento delle acque meteoriche (il deflusso delle acque è definito dal Piano del Verde approvato dalla giunta precedente come “una delle criticità maggiori delle città”);
- la distruzione degli scampoli di paesaggio agrario che ancora sopravvivano in quel contesto;
- si tratta di un nuovo sacrificio ambientale in favore dell’espansione della Grande Distribuzione Organizzata, un settore non certo innovativo, i cui destini sono legati alla speculazione finanziaria e ai bassi prezzi imposti ai produttori;
- comporterà l’ulteriore distruzione di terreno agricolo, vera risorsa non riproducibile e sempre più preziosa vista le crisi alimentari provocate dalla catastrofe climatica e dalle turbolenze geopolitiche che si susseguono.
Tutta Nostra la Città chiede:
- a) il congelamento dell’iter procedurale del nuovo Hub logistico fino alla definitiva approvazione del Piano degli interventi da parte del nuovo Consiglio Comunale
- b) un serio lavoro di verifica di congruità da parte della Commissione Urbanistica e dell’Assessorato all’urbanistica del Comune tra il progetto presentato e gli obiettivi dichiarati nel Piano degli Interventi fin’ora adottato che proclamava come obiettivi strategici la riduzione degli indici di cubatura, il risparmio dell’uso del suolo, prediligendo così la strada della rigenerazione urbana, abbandonando la vecchia logica di consumo di nuovo suolo
- c) una verifica delle alternative per l’ubicazione dell’area di stoccaggio e movimentazione delle merci all’interno della zona industriale dove sono presenti aree ed edifici non utilizzati (almeno il 15% secondo stime del Consorzio Zip prima della sua liquidazione)
- d) l’istituzione di un’Agenzia pubblica con il mandato di riassetto e riconversione ecologica dell’area ex ZIP di pertinenza del Comune, tutelando in particolar modo il verde esistente e mettendolo a valore attraverso l’offerta di servizi culturali e ricreativi a sfondo ecologico e la gestione attenta a tutte le dimensioni (produttiva, logistica, di servizio, di ricerca, agricola e residenziale) con una programmazione e un coordinamento delle diverse attività per superare un’economia di tipo lineare e per migliorare la vivibilità del territorio.
- e) l’avvio di linee d’azione concrete di food policy con la promozione di filiere corte e di pratiche agricole di qualità a partire dalla dichiarazione di assoluta intangibilità dei 29 chilometri quadrati di verde agricolo ancora oggi presenti nel territorio comunale
Non si può ridurre la difesa dell’ambiente alla promessa della società Alì di ricoprire la parete dei nuovi magazzini di rampicanti. La difesa dell’ambiente, della salute e del nostro futuro è una cosa seria.