Per chi desidera una Padova più giusta, in termini sociali ed ecologici, le elezioni comunali del 12 giugno non sono una buona notizia. Si è realizzato un risultato fondamentalmente già scritto, che da un lato deve preoccupare e, dall’altro, insegnarci a proseguire nel modo migliore lungo la strada che ci siamo aperta. È una maratona, non una corsa di velocità.

Domenica ha trionfato l’astensionismo, sintomo di una crisi che il nostro sistema politico vive da anni, amplificato a Padova da una campagna elettorale caratterizzata dall’assenza di contenuti e di tensione trasformativa. Si è strombazzato allo sfinimento di “tram sì, tram no” e “movida”, ma riguardo a casa, lavoro, caro-vita, salute e servizi pubblici – ciò che più riguarda il futuro di chi vive, lavora e studia a Padova – soltanto le nostre voci hanno provato a farsi sentire. Un dato che manifesta la carenza del dibattito pubblico cittadino e che preoccupa non poco, soprattutto se letto insieme al verdetto delle urne.

Sergio Giordani e il Partito Democratico portano a casa una delega in bianco al governo della città, che lascia un margine d’azione esiguo sia alle componenti “progressiste” della maggioranza sia alla cosiddetta “opposizione”. Colui che ha scelto il Gattamelata come emblema della propria campagna elettorale potrà di conseguenza continuare a favorire gli interessi dei grandi potentati cittadini – Interporto, grande distribuzione, Hera, etc. – senza il minimo controcanto all’interno delle istituzioni. Quanto ciò sarà problematico per uno sviluppo socialmente ed ecologicamente sostenibile della città di Padova, lo scopriremo molto presto.

Quanto a noi, siamo felici della campagna elettorale che abbiamo condotto, nella più totale assenza di mezzi economici, e orgogliosə del sostegno ricevuto da parte delle 1331 persone che hanno votato le liste “Tutta Nostra la Città” e “Solidarietà Ambiente Lavoro”. Un risultato che non è sufficiente per eleggere, ma costituisce – soprattutto se considerato alla luce della grande astensione e dei risultati ottenuti da altre liste – un passo importante lungo la strada che ora dobbiamo percorrere con ancora più convinzione. La strada del rafforzamento, del radicamento e dell’allargamento di uno spazio politico e sociale cittadino capace di dare corpo e voce al bisogno di giustizia, di cura e di bellezza che ogni giorno ci muove. 

Ripartiamo da qui. Da tutte le attività mutualistiche, sociali e culturali che portiamo avanti da anni e che ci hanno sempre fatto dire “c’eravamo, ci siamo, ci saremo”. E dall’entusiasmo e dalla determinazione di chi sa di essere parte di una comunità di persone che fianco a fianco costruiscono un altro futuro possibile, per sé e per tuttə. Grazie, dunque, a tutte e tutti coloro che si sono spesə sia con il voto che con l’attivismo personale per far riuscire la nostra campagna elettorale. Grazie a chi ha voluto metterci la faccia, candidandosi oppure firmando pubblicamente l’appello al voto. Avremo presto occasione di riunirci e confrontarci per definire insieme come andare avanti: non è tempo di farsi prendere da sconforto e rassegnazione, ma di rimboccarci ancora di più le maniche!

Luca Lendaro