Il candidato sindaco Luca lendaro e la lista Tutta Nostra la Città si esprimono su uno dei temi caldi della campagna elettorale puntando il dito sulla scarsa offerta culturale e sociale di Padova. Di seguito le dichiarazioni del candidato sindaco e della più giovane candidata in lista, la studentessa lavoratrice Alice Furlan.
Nelle ultime settimane a Padova si è assistito a un dibattito dai toni molto accesi e a interventi repressivi contro i giovani che, in assenza di reali alternative, si ammassano in centro storico per divertirsi e stare insieme. Luca Lendaro, il più giovane candidato sindaco in corsa per le amministrative di Padova: “Il dibattito di queste settimane sulla cosiddetta “movida” non centra il punto e crea una falsa contrapposizione tra studenti e residenti. Il problema – continua Lendaro – è la scarsa accessibilità e offerta sociale e culturale per i giovani che vivono e attraversano la città. Per quanto non manchino alcuni grandi eventi spot, Padova non ha un’offerta culturale all’altezza del suo essere una grande città universitaria europea. L’amministrazione dovrebbe intervenire a sostegno di tutti i luoghi culturali in centro e nei quartieri: cinema, teatri, sale prove e da concerto, centri polifunzionali, sono la linfa di ogni città viva e vitale, e devono essere diffusi ed economicamente accessibili”.
Sul tema interviene anche Alice Furlan, la più giovane candidata consigliera della lista Tutta Nostra la Città: “Mancano spazi per i giovani a Padova, anche a causa della chiusura di molti spazi sociali dove il divertimento e la socialità non sono necessariamente legati al consumo (e in particolare di alcool). Dall’ex macello di Via Cornaro, alla Casetta del Popolo Berta, al Bios Lab, tantissimi spazi fondamentali per la diffusione di cultura e socialità in città sono stati chiusi negli ultimi anni e lasciati in uno stato di vergognoso abbandono. Gli studenti non sono solo dei consumatori, che aumentano il pil cittadino pagando affitti spesso stellari: per noi riunirci e stare insieme è un diritto, non è giusto venire criminalizzati per questo. Non è un caso che molti giovani padovani e veneti, come abbiamo letto recentemente sui giornali, decidono di andare a studiare altrove nonostante a Padova ci sia un’università d’eccellenza. Vogliamo una città a misura anche degli studenti che garantisca divertimento e socialità senza creare contrapposizione con i residenti”.