La Città della Cura

Vogliamo una Padova forte perché solidale, attrattiva perché inclusiva, sicura perché salutare.

La Città della Cura - Tutta Nostra la Città - Elezioni Comune di Padova

La pandemia ha reso evidente che la salute non è soltanto “assenza di malattie” e che la cura è una strategia complessa, non riducibile alla sola dimensione sanitaria; per una serie di ragioni Padova si è rivelata particolarmente vulnerabile.

La città è soffocata dall’inquinamento: lo attestano i giorni di sforamento dei limiti di polveri sottili nell’aria che la collocano in testa alle classifiche nazionali. La gestione della sanità ha favorito un accentramento dei servizi pubblici unicamente nell’Azienda Ospedaliera Università di Padova a scapito degli altri presidi ospedalieri cittadini e dei presidi territoriali, incentivando così di fatto una progressiva privatizzazione.

Si parla tanto di sicurezza, basata su telecamere, taser o bodycam, e di decoro, ma non viene considerato che al fondo della percezione del disagio si trovano solitudine e discriminazioni. Al di là delle dichiarazioni di facciata, le diseguaglianze sociali e il razzismo operano nei fatti: nell’accesso ai servizi e al lavoro, nella possibilità di avere una casa degna. Al contrario, un vero benessere si costruisce attivando solidarietà, garantendo accoglienza e servizi pubblici universali, diffondendo cultura e istruzione.

Le nostre proposte:

 

  • Inquinamento:

  1. Piano straordinario di emergenza per una drastica riduzione dell’inquinamento atmosferico: entro la fine del 2024 Padova non deve più essere fuorilegge per numero di superamenti dei livelli massimi di polveri sottili. Questo obiettivo richiede un forte investimento nel trasporto pubblico in termini di mezzi e di corsie preferenziali, la realizzazione e la trasformazione delle piste ciclabili in veri collegamenti veloci rimuovendo barriere e discontinuità, l’individuazione di nuove zone 30 km/h, un piano di efficientamento degli edifici pubblici e il divieto per i negozi di mantenere le porte d’ingresso aperte sia in inverno che in estate.
  2. Stop alla quarta linea dell’inceneritore anche tramite ricorso al TAR. Serve impedire l’aumento della combustione dei rifiuti, smantellare la prima e la seconda linea e utilizzare solamente la terza fino a quando essa non sarà più necessaria grazie ad una migliore gestione dei rifiuti. A sostegno di adeguate scelte amministrative va realizzato un biomonitoraggio per valutare l’esposizione della cittadinanza ad inquinanti. 
  3. Difesa di ogni briciola di area verde già esistente e rinaturalizzazione di ogni terreno antropizzato disponibile, soprattutto nelle aree più densamente abitate; ciò è cruciale per ridurre l’impatto degli inquinanti atmosferici, per mitigare l’effetto delle isole di calore estive e per aumentare la permeabilità del suolo.

 

  • Sanità e Salute:

  1. Rivalorizzare il ruolo dell’amministrazione comunale nella salvaguardia della salute pubblica e nella gestione socio-sanitaria locale. É necessario revisionare l’ambito territoriale dei due distretti padovani e potenziarne le funzioni nella definizione dei reali fabbisogni di cura della popolazione e nell’amministrazione delle strutture sanitarie comunali (incentivando anche l’utilizzo di edifici preesistenti e/o abbandonati).
  2. Rafforzare l’assistenza territoriale ponendo nuovamente al centro il Sistema Sanitario Nazionale; priorità alla completa attuazione delle direttive del PNRR poiché, oltre alla creazione di un numero adeguato di Case di Comunità, Padova ha bisogno di veri e propri “poliambulatori di quartiere” pubblici e basati su servizi essenziali multidisciplinari (qui un esempio).
  3. Riservare particolare attenzione alla salute mentale e alla salute riproduttiva: fondamentale dare la precedenza a centri pubblici accessibili e diffusi (come ad esempio i consultori) e fare prevenzione attraverso progetti scolastici e spazi di confronto per la cittadinanza.
  4. Garantire la presenza dei servizi ospedalieri basilari all’interno del futuro Comparto Giustinianeo, non mettendolo in secondo piano rispetto al nuovo polo San Lazzaro. Allo stesso tempo ridare valore agli altri presidi ospedalieri della città, primi fra tutti l’Ospedale dei Colli e il Sant’Antonio che l’amministrazione si deve impegnare a restituire all’ULSS 6.

 

  • Mobilità e Viabilità:

  1. Costruzione di piste ciclabili interconnesse, protette e prive di ostacoli che le rendono lente e pericolose: devono essere un’effettiva alternativa ad altri mezzi di trasporto. Riduzione, dove necessario, dello spazio dedicato a carreggiate automobilistiche, completamento del progetto previsto per il Parco delle Mura e realizzazione di collegamenti nelle zone di maggior attrazione del traffico.
  2. Incremento dei parcheggi scambiatori gratuiti alle porte della città con linee dedicate ed efficienti per raggiungere i luoghi di lavoro in città: infatti la maggior parte degli ingressi riguarda la prima e la seconda cintura urbana.
  3. Ampliamento e maggiore diffusione delle zone pedonalizzate e delle zone sottoposte a limite dei 30 km/h per i veicoli motorizzati.
  4. Sperimentazione del Trasporto Pubblico Locale gratuito – sia urbano che extraurbano – e più in generale un suo potenziamento con una rete di mezzi elettrici per la connessione di zone non raggiungibili dal tram.

 

  • Diritto alla Casa e Qualità dell’Abitare:

  1. Rafforzamento del ruolo del Comune nelle politiche abitative affinchè siano inclusive e di qualità, promuovendo la centralità del quartiere come luogo di prossimità.
  2. Verifica e attuazione concreta del protocollo anti-sfratti coinvolgendo sin da subito il settore Servizi Sociali (esempio Comune di Brescia).
  3. Piano per l’edilizia residenziale pubblica concordato con Ater e altri attori del settore pubblico (Esu, Ipab, Inail, Inps, Demanio) teso a promuovere il recupero del patrimonio edilizio già esistente e, a monte, ad impedirne l’alienazione con il principale obiettivo di soddisfare l’elevata richiesta di case popolari (più di 1300 richieste e 178 assegnazioni nel 2021).
  4. Revisione dell’IMU per penalizzare la tendenza delle proprietarie e dei proprietari, in particolare fondi e banche, a usare gli immobili sfitti come patrimonio liquido o a mantenerli tali in attesa di incentivi.
  5. Introduzione di una soglia massima comunale di immobili utilizzabili come locazioni brevi turistiche, limitando così l’effetto negativo sul mercato immobiliare residenziale (qui la proposta di legge completa di Alta Tensione Abitativa).

 

  • Servizi Sociali:

  1. Ospitalità a tutte e tutti partendo dall’integrazione tra i servizi. In particolare, tra il servizio di asilo notturno e i servizi diurni come la mensa popolare e altri spazi di accoglienza, promuovendo anche forme stabili di incontro e di socialità per le fasce più emarginate.
  2. Garantire servizi domiciliari (assistenza domiciliare e pasti) di qualità, completamente pubblici e non appaltati a terzi, favorendo continuità assistenziale e prevenzione.
  3. Sburocratizzazione degli interventi per una maggiore tempestività e potenziamento della capacità di progettazione innovativa dei servizi.
  4. Aumentare l’organico deputato alla gestione delle risorse economiche per un loro utilizzo ottimale con l’obiettivo di una pianificazione più a lungo termine.

 

  • Socialità e Giovani:

  1. Favorire la moltiplicazione delle occasioni di socialità in forme diffuse nel tessuto cittadino, pure mediante il recupero di stabili abbandonati. Incentivare l’autogestione di spazi collettivi da parte dei e delle giovani e garantirne la gratuità di accesso contrastando così la riduzione delle relazioni sociali al consumo commerciale di alcol.
  2. Decriminalizzazione della vita notturna e sviluppo di infrastrutture che ne riducano l’impatto sui residenti – come bagni pubblici aperti – e disponibilità di trasporti pubblici notturni, oltre alla promozione di attività sociali e culturali non commerciali.
  3. Maggiore vivibilità dello spazio pubblico anche attraverso la condivisione degli spazi dell’Università e la semplificazione delle procedure per l’organizzazione di eventi da parte di associazioni spontanee e non, per esempio tramite la messa a disposizione di tecnici comunali.
  4. Investire nell’ampliamento e rinnovo delle strutture nei parchi giochi e nella moltiplicazione di panchine e tavoli con scacchiere e altri giochi, in ogni area verde e/o di possibile sosta.

 

  • Sport e Cultura:

  1. Aumento delle aree attrezzate per sport libero e gratuito e dell’accessibilità per tutte e tutti a strutture pubbliche ora ad uso esclusivo dei privati. Difesa delle esperienze di sport popolare e apertura di una piscina comunale a prezzi contenuti.
  2. Miglioramento del sistema bibliotecario comunale con ampliamento degli orari di apertura e diffusione del servizio in ogni quartiere/rione.
  3. Favorire la fruizione del patrimonio culturale cittadino come servizio di pubblica utilità, attraverso la gratuità (o la riduzione del costo) degli ingressi per residenti e studenti/esse, e anche tramite la creazione di un biglietto unico annuale.

 

  • Scuola e Politiche Educative:

  1. Aumento del numero di asili nido e di scuole dell’infanzia comunali promuovendone l’integrazione, l’allungamento degli orari d’apertura, la riduzione delle liste d’attesa e delle rette, e la revisione dei criteri delle graduatorie di accesso.
  2. Favorire la diffusione capillare delle scuole, di ogni ordine e grado, attraverso una diversa gestione comunale degli stabili destinati all’edilizia scolastica che scoraggi la creazione di maxi istituti e che migliori parallelamente la mobilità scolastica.
  3. Internalizzazione delle cucine scolastiche per il servizio mensa.
  4. Apertura di nuove ludoteche comunali. 

PRIMI ATTI:

  • Realizzazione di un Dossier Trasparenza sulla sanità padovana e sui finanziamenti regionali a quella privata.
  • Al fine della realizzazione complessiva delle proposte di questa costellazione, costruzione e pubblicazione di una mappatura dell’intero patrimonio pubblico nella città di Padova coinvolgendo tutti gli attori istituzionali già citati e la cittadinanza.

PRIME DELIBERE: 

  • Piano per l’apertura di poliambulatori di Quartiere come “Case di Comunità Spoke”.
  • Destinazione delle risorse a bilancio per la sperimentazione del trasporto pubblico e dei parcheggi scambiatori gratuiti.