La Città dell’Economia Giusta

Vogliamo una politica che governi lo sviluppo economico e che lo orienti al soddisfacimento dei bisogni e dei desideri delle persone nel rispetto dell’ambiente.

La Città dell'Economia Giusta - Tutta Nostra la Città - Elezioni Comune di Padova

Il “progresso scorsoio”, sostenuto dal partito trasversale del PIL e fondato su attività economiche che provocano danni ambientali, alla salute e al lavoro, si risolve in un dissesto sociale e dell’ecosistema che causa paradossalmente anche grandi perdite di prodotto. In questi anni si è continuato a dare ampio spazio al saccheggio del territorio, alla privatizzazione totale dei bisogni e ad una cultura di impresa che assorbe ogni visione dell’esistente. Un modello di gestione orfano di una seria regia pubblica dello sviluppo urbano ed economico.

Vogliamo invece una città in cui economia e lavoro, salute e ambiente non siano in contrapposizione. L’economia cittadina deve essere orientata al benessere delle persone e alla salvaguardia dell’ecosistema; non deve concentrare la ricchezza, ma distribuirla.

Le recenti scelte dei decisori pubblici sono in contrasto con queste indicazioni: il caso della Zona Industriale di Padova (ZIP) è paradigmatico di un agire volto unicamente al profitto e alla speculazione. La messa in liquidazione di una grande area produttiva per rafforzare e far crescere l’attività logistica crea un’ulteriore accelerazione dei flussi di merci e ricadute negative sull’inquinamento atmosferico e sulle condizioni di lavoro.

I decisori devono, al contrario, coordinare le linee dello sviluppo secondo l’interesse pubblico, utilizzando i loro poteri per spingerlo verso direzioni che oggi appaiono urgenti: transizione ecologica, economia circolare, tutela del reddito e del lavoro in tutte le sue forme.

Le nostre proposte: 
 

  • Linee di indirizzo generali:

  1. Istituzione di un osservatorio sulla Transizione Ecologica fondato su precisi criteri ed indicatori.
  2.  

  3. Incentivi a tutte le forme di interconnessione partecipata fra soggetti sociali ed economici, istituzioni, enti di ricerca e Università per riqualificare e riconvertire i siti produttivi esistenti e per destinarli a processi di simbiosi industriale con il fine di evitare ulteriore consumo di suolo e di allungare il ciclo di vita dei prodotti (produzione di beni durevoli e intelligenti e di nuovi beni da materiale di scarto, preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio).
  4.  

  5. Rivalutazione della piccola realtà economica e delle dimensione agricola e artigianale, in una prospettiva di rilocalizzazione delle attività.
  6.  

  7. Azioni per ridurre drasticamente l’uso di plastiche e imballaggi nel circuito distributivo.
  8.  

  9. Stop allo sviluppo di supermercati e centri commerciali, attraverso apposite varianti al Piano degli Interventi e modifiche al regolamento edilizio che scoraggino nuove realizzazioni.
  10.  

  11. Monitoraggio nei diversi rioni dell’accessibilità ciclopedonale ai servizi e agli esercizi commerciali, per promuovere la vita di quartiere, diffondere un tessuto di piccolo commercio di vicinato e incentivare sinergie fra diversi tipi di attività commerciali e di servizio.

 

  • Politiche energetiche comunali:

  1. Promozione di una massiccia riduzione nell’utilizzo del gas nel riscaldamento degli edifici, così come previsto dall’ultimoRegolamento Ecodesign”, e dell’etichetta energetica per le tecnologie di riscaldamento dell’Unione Europea.
  2.  

  3. Revisione del contratto di servizio con AcegasApsAmga Servizi Energetici, la società di servizio per l’efficienza energetica della Multiutility Hera.
  4.  

  5. Avvio di concreti passaggi per la creazione, in prospettiva, di un’Agenzia Comunale per l’Energia con la funzione di studiare, promuovere e coordinare le politiche energetiche del Comune.
  6.  

  7. Costituzione, promozione e/o sostegno delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), soggetti giuridici no profit a cui possono aderire persone fisiche, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile fornendola ai/alle loro aderenti. In tale contesto il Comune può: creare direttamente Comunità Energetiche, mettere a loro disposizione risorse e personale, acquistare energia elettrica o calore dai progetti comunitari, dedicare linee di finanziamento e garanzia ai propri progetti e sviluppare piattaforme e strumenti di supporto.

 

  • Area EX Zip in dotazione al Comune:

  1. Monitoraggio dei beni immobili, delle aree verdi e delle infrastrutture disponibili anche in sostegno ad azioni di autorecupero da parte di soggetti che intendano avviare attività di produzione innovativa.
  2.  

  3. Riassetto e riconversione ecologica dell’area ex ZIP di pertinenza del Comune, tutelando in particolar modo il verde esistente e mettendolo a valore attraverso l’offerta di servizi culturali e ricreativi a sfondo ecologico.
  4.  

  5. Gestione attenta a tutte le dimensioni (produttiva, logistica, di servizio, di ricerca, agricola e residenziale) con una programmazione e un coordinamento delle diverse attività per superare un’economia di tipo lineare e per migliorare la vivibilità del territorio.
  6.  

  7. Creazione di un eco-distretto, con incentivi alle attività di creazione di beni derivanti dal riciclo e che connettano la raccolta differenziata alle filiere di produzione che necessitano di materia seconda (ad esempio per il reimpiego di plastiche o di scarti tessili o alimentari).

 

  • Politiche del Lavoro:

  1. Promuovere la candidatura di Padova a ”Capitale della Dignità del Lavoro” attivando incentivi e penalizzazioni per le imprese pubbliche e private e costruendo un marchio di sostenibilità lavorativa da rilasciare alle stesse che garantiscano per tutti e tutte coloro che sono occupate/i all’interno del Comune di Padova un salario minimo di 10 euro orari, buone condizioni di lavoro e rispetto delle differenze.
  2.  

  3. Introdurre un “Patto per la dignità del lavoro”, che impegni tutti gli attori pubblici e privati locali all’applicazione di Contratti Collettivi che garantiscano condizioni salariali, tutele e diritti adeguati.
  4.  

  5. Ridurre il ricorso agli appalti esterni e il loro volume economico, favorendo assunzioni interne. Eliminare le regole del massimo ribasso all’interno del regolamento degli appalti comunali, imponendo invece un controllo continuo delle condizioni di lavoro e dell’impatto sull’ambiente.
  6.  

  7. Nessuna deroga alle aperture domenicali e festive della grande distribuzione.

PRIMO ATTO:

  • Costituzione di una prima Piattaforma per il riciclo e di un Centro di preparazione per il riutilizzo  all’interno della ZIP.

PRIME DELIBERE:

  • Revisione del PAESC con l’obiettivo di una “Padova 100% rinnovabile e carbon free entro il 2030”.
  • Varo di un “Protocollo per la dignità del lavoro” e approvazione tempestiva del relativo regolamento di attuazione.